Gli orientamenti internazionali, soprattutto quelli prodotti in ambito UNESCO, richiamano il mondo della ricerca a interessarsi dei temi della cittadinanza attiva e del miglioramento sociale, sottolineando come, davanti alla complessità delle sfide mondiali, presenti e future, l’educazione abbia la responsabilità sociale di accrescere la comprensione dei problemi, considerandone le dimensioni sociali, economiche, scientifiche e culturali, così come la capacità di affrontarli. Le istituzioni educative, nell’esercizio delle loro funzioni basilari (ricerca, insegnamento e servizio alla comunità) in un contesto di autonomia istituzionale e libertà accademica, sono sollecitate a promuovere il pensiero critico e la cittadinanza attiva, contribuendo così allo sviluppo sostenibile, alla pace e al benessere, al rispetto dei diritti umani.
In questa prospettiva si pone la voce del Magistero della Chiesa, anche attraverso le autorevoli parole di Papa Francesco (Evangeli Gaudium, Laudato si’, …) per sollecitare le scuole e le università cattoliche non soltanto a fornire competenze solide per il mondo di oggi e di domani, ma a contribuire alla formazione di cittadini dotati di principi etici, impegnati nella costruzione della pace, nella difesa dei diritti umani e dei valori della democrazia.
Service Learning vuol dire “apprendimento per il servizio”, cioè acquisire a scuola quelle competenze che possono condurre ogni alunno ad assumere impegni e responsabilità sociali. Per una scuola cattolica è il modo per coniugare efficacemente la didattica ordinaria con le finalità educative di formazione di persone capaci di mettersi costruttivamente al servizio degli altri.