L’art. 34 della Costituzione italiana dichiara solennemente che «la scuola è aperta a tutti». Ciò vuol dire che nessuno può esserne escluso per motivi «di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali» (art. 3). Di conseguenza la legislazione italiana è da tempo tra le più avanzate in materia di integrazione delle diverse abilità dei propri alunni.
Dall’integrazione, che per qualcuno può intendersi come assorbimento all’interno di un contesto già strutturato, si è passati oggi a parlare di inclusione, che contiene in sé anche un significato di accoglienza e apertura incondizionata all’altro. Ancora di più, una scuola inclusiva vuole essere una scuola in cui ognuno – dal normodotato al disabile – possa sentirsi a casa e possa trovare risposta alle proprie specifiche esigenze di educazione e di istruzione.
Per una scuola cattolica l’accoglienza è da sempre un fattore costitutivo, che nel caso delle varie forme di disabilità richiede specifiche competenze tecniche accanto alla naturale attenzione per i più deboli. La Nona Giornata Pedagogica è quindi dedicata a riflettere su questo tema: al mattino con l’aiuto di due massimi esperti del settore; al pomeriggio con la presentazione e discussione di alcune esperienze delle stesse scuole.