CENTRO STUDI PER LA SCUOLA CATTOLICA

dalla FAQ 52- 60

52. Sono la dirigente di una scuola paritaria, vorrei fare 2 quesiti: lo scorso anno sia nella scuola Primaria che Secondaria di 1° Grado abbiamo messo sulla scheda valutativa prima di ogni disciplina: "Nel portfolio si trova l'elenco degli obiettivi formativi" ed avevamo allegato un foglio. Possiamo fare ancora così o bisogna scriverli nell'apposito spazio? […]
4 Aprile 2007


52. Sono la dirigente di una scuola paritaria, vorrei fare 2 quesiti:

lo scorso anno sia nella scuola Primaria che Secondaria di 1° Grado abbiamo messo sulla scheda valutativa prima di ogni disciplina: "Nel portfolio si trova l'elenco degli obiettivi formativi" ed avevamo allegato un foglio. Possiamo fare ancora così o bisogna scriverli nell'apposito spazio? Nelle caselle delle singole discipline sopra il giudizio sintetico-          dove ci sono gli insegnamenti obbligatori opzionali (religione cattolica o attività alternative) poiché noi facciamo a tutti religione cattolica, essendo la scuola tale (li lasciamo liberi sull'aspetto pratico: cerimonie... ma l'aspetto culturale è quello cattolico), possiamo  mettere solo religione cattolica e tralasciare la casella delle attività alternative?

 

Lo spazio riservato alla valutazione degli apprendimenti per ogni disciplina va riempito secondo le scelte programmate dalla scuola e, comunque, riferite, agli OSA (cfr. FAQ n. 37). Il documento di valutazione è bene che abbia una sua unità compiuta e che vi sia, pertanto una correlazione visibile e immediata tra il contenuto da valutare (apprendimenti, obiettivi formativi) e il livello/misura della valutazione (ottimo, distinto, ecc.). Tuttavia, la struttura unitaria del portfolio, se predisposta in modo efficiente e razionale, può assicurare comunque tale correlazione, purché i genitori destinatari abbiano immediata e chiara visibilità della correlazione contenuto da valutare e misura della valutazione. Anche se la totalità degli alunni ha scelto di avvalersi della religione cattolica, è necessario che venga data visibilità all'opzione tra IRC e attività alternativa.

 



54. Se l'insegnamento di Religione Cattolica o Attività Alternative rientra nell'orario obbligatorio delle 27 ore settimanali, è ancora legalmente valida la scelta del genitore della Primaria di far uscire da scuola il bambino durante l'ora di Religione? E poiché tali discipline sono entrambe presenti nel nuovo modello di documento di valutazione e quindi valutabili, quali sono le opzioni possibili da inserire nelle prossime domande di iscrizione?

 

Nulla è innovato circa la possibilità di avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica o di attività alternative ad esso, ivi compresa la possibilità di uscita (o ingresso ritardato) dalla scuola come indicato dal modello E allegato alla circolare annuale per le iscrizioni. Nel caso in cui l'alunno non svolga attività alternativa né si avvalga dell'insegnamento della religione cattolica, nel documento di valutazione non verrà apposto alcun giudizio.

 



55. L'accresciuto carico di lavoro dei docenti dell'equipe pedagogica indispensabile per la corretta e puntuale compilazione del portfolio in che misura sarà retribuito e con quali fondi? Forse con quelli del fondo d'istituto a danno, quindi, dell'attività progettuale della scuola?

 

Soltanto la sede contrattuale può dare risposta a questo problema che potrebbe dimostrarsi, alla verifica dei fatti, effettivamente fondato. Attualmente non ci sono parametri che possano oggettivamente avvalorare il timore espresso nel quesito, ma, in via presuntiva, si può ritenere che la corretta e puntuale compilazione del portfolio possa comportare effettivamente carichi aggiuntivi di lavoro. Le uniche risorse specifiche a disposizione per compensare oneri aggiuntivi sono quelle stanziate, ma non utilizzate per mancata conclusione della trattativa contrattuale, per l'esercizio della funzione tutoriale, in quanto tra le attività da assegnare al docente tutor vi è anche quella della cura della documentazione. In ogni modo la sede della contrattazione nazionale è l'unica deputata a sciogliere il nodo. La contrattazione integrativa di istituto, se dovesse essere attivata, a nostro parere dovrebbe avere funzione transitoria e, soprattutto, sostenuta dal preventivo consenso del collegio docenti chiamato a individuare un ordine di priorità per le attività da finanziare con il fondo di istituto.

 



58. Sono un insegnante di religione presso la scuola secondaria di primo grado e vorrei sottoporre il seguente quesito: "Secondo i modelli allegati alla CM 84 del 10/11/05 l'insegnamento della religione cattolica deve essere inserito in una parte intitolata ATTIVITA' OPZIONALI OBBLIGATORIE, nella scuola dove insegno è stata inserita nelle ATTIVITA' OPZIONALI FACOLTATIVE questa decisione non è contraria allo spirito del concordato e del quadro normativo di riferimento?"

 

L'art. 10 del decreto legislativo n. 59/2004, al primo comma, include nell'orario obbligatorio anche l'insegnamento della religione cattolica, in conformità alle norme concordatarie che, come è noto, sono recepite tra le leggi dello Stato. Nella modulistica allegata alla circolare n. 84 tale insegnamento è stato incluso quindi tra quelli obbligatori. Tuttavia, in ragione del diritto degli alunni di avvalersi di tale insegnamento o di altra attività o scelta alternativa, con esercizio di libera opzione, è stata apposta la dizione di insegnamento opzionale. Pertanto il termine "obbligatorio" si riferisce alla scuola che ha l'obbligo di offrire tale insegnamento agli alunni; il termine "opzionale" si riferisce al diritto dell'alunno di esercitare l'opzione di avvalersi o meno di tale offerta. La nuova titolazione individuata dalla scuola, mentre afferma il diritto dell'alunno di avvalersi dell'IRC, colloca tale insegnamento al di fuori dell'orario obbligatorio delle lezioni. Una simile previsione non è contemplata da alcuna norma legislativa.

 



60. Perché nella scheda di valutazione, scuola secondaria di primo grado, l'informatica è considerata disciplina a parte, quando gli OSA di ciascuna disciplina prevedono l'uso, peraltro normale, degli strumenti informatici?

 

Per la scuola secondaria di I grado l'informatica è compresa tra le discipline di studio, e per essa vengono elencate nelle Indicazioni Nazionali (cfr.) specifiche conoscenze e abilità disciplinari. Il fatto che gli strumenti informatici possano essere utilizzati nella didattica delle altre discipline e che l'informatica abbia auspicabilmente un utilizzo trasversale, non esclude la necessità che vi siano docenti appositamente preposti a tale insegnamento e alla conseguente valutazione degli apprendimenti.